In occasione del Natale 2014, centenario di fondazione della famiglia paolina, il Centro Culturale San Paolo e la Comunità Paolina di Bari hanno allestito un presepe, articolato in sette scene che ripropongono in chiave narrativa e per immagini la “storia della salvezza”.
Nel primo quadro è descritta la Creazione dell’uomo, che commettendo il peccato originale provocò la maledizione del serpente-maligno e la profezia che una donna gli avrebbe schiacciato il capo: dal suo seme sarebbe rinata l’umanità nuova. È la promessa del Messia.
Il piano di salvezza di Dio nel popolo di Israele passa attraverso la voce dei profeti. Isaia, descritto nella seconda scena, infatti proclama la nascita dell’Emmanuele, il Dio-con-noi, che troverà compimento nell’Annuncio dell’Angelo alla Vergine Maria (terza scena).
Elemento centrale è la Natività: nella pienezza dei tempi, il Signore si incarna e viene nel mondo per la salvezza degli uomini. I poveri lo accolgono con gioia come i pastori (quarta scena), mentre i potenti lo rifiutano, come il re Erode. Da qui la fuga in Egitto della Santa Famiglia, dove emerge la figura di Giuseppe, l’uomo giusto che ha accolto come suo il Figlio di Maria (quinta scena).
Nel sesto quadro si ricorda l’origine del presepe come rappresentazione degli eventi storici descritti dagli evangelisti Matteo e Luca. Fu ideato da San Francesco d’Assisi la notte di Natale nel 1223, dando origine alla tradizione del “presepe” (che vuol dire “mangiatoia” in latino) e a una forma di evangelizzazione semplice ed efficace presso il popolo di Dio nelle generazioni successive.
Il “nostro presepe” si conclude con l’opera di evangelizzazione dei Paolini e delle Paoline, che nacquero in una “notte di Luce” (fine 19° secolo e inizio 20°) e si incamminarono per compiere la loro missione in povertà, ad Alba (Cuneo). “Come a Betlemme”, amava ripetere Don Alberione ricordando le origini della nuova evangelizzazione attraverso i mezzi moderni della comunicazione: stampa, radio, cinema, televisione, e gli altri mezzi della moderna tecnologia comunicativa.
Nell’incontro che Papa Francesco ha avuto con la Famiglia Paolina, il 27 novembre 2014, in occasione del centenario di fondazione, ha riconsegnato il mandato del Beato Giacomo Alberione ai consacrati per il Vangelo e ai collaboratori dei Paolini, perché la Parola di Dio sia diffusa con gioia (Evangelium gaudium) in tutte le periferie del mondo (ultima scena).