Prima parte dell’approfondimento sull’uscita del documentario sugli inizi della Società San Paolo in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta nel 1914. La prima voce raccolta è quella di don Vittorio Stesuri, direttore del Centro di Spiritualità paolino.
Un centenario è una ricorrenza importante per una congregazione religiosa, com’è nato questo film?
«I motivi legati al Centenario per una Congregazione che svolge il suo servizio nella Chiesa con particolarità proprie sono quelle di una memoria grata a Dio per la chiamata speciale rivolta più di un secolo fa al nostro Fondatore ed in seguito, fino ad oggi, a noi paolini impegnati a portare avanti la sua eredità carismatica. Il documentario nasce da questo intento, espresso nel titolo: “Don Alberione 1914-2014. Cento anni per la Nuova evangelizzazione”, come sforzo di analisi di fatti storici per esprimere e far conoscere anche ad altri l’intuito carismatico e profetico che ha guidato Don Alberione nel suo tempo e lo vede prolungarsi, anche attraverso il Magistero dei Papi, fino ai nostri giorni nell’apostolato paolino nella cultura della comunicazione».
Quanto emerge il carisma del beato Alberione?
«Il carisma viene da Dio ma si incarna nella storia dell’uomo. Ecco perché la narrazione ha seguito l’evolversi nella storia, cercando di far capire come nonostante avvenimenti sociali che avrebbero contrastato non poco la nascita e lo sviluppo di una nuova Famiglia religiosa e, certamente, non favorito lo sviluppo di nuovi apostolati, si sia mosso proprio come un piccolo seme piantato da Dio in una notte di adorazione nel passaggio tra i due secoli nel cuore del giovane Alberione, seminarista sedicenne, per poi espandersi e gradualmente crescere da uno sparuto gruppo di ragazzi impegnati nella Scuola Tipografica nella cittadina di Alba fino ai paolini e paoline attuali, coinvolgendo gradualmente uomini e donne in un nuovo tipo di diffusione del Vangelo e di predicazione veicolata dai nuovi mezzi posti a disposizione della conoscenza di Cristo in tutto il mondo. Il documentario ha voluto essere prodotto non quale autocelebrazione della Famiglia Paolina, ma piuttosto come promozione del carisma paolino per farlo conoscere fuori dai nostri ambienti, mostrandolo come era ieri e come è oggi, seguendo il filo comune della evangelizzazione; dall’ inizio secolo contrastata dalle ideologie moderniste che chiedevano apostoli della carta stampata ad oggi contrastata da una società globalizzata e sempre più fluida che richiede nuovi apostoli comunicatori».
Lei in quanto direttore del centro di spiritualità paolina quanto ha contribuito alla realizzazione del lavoro? «Il Centro di Spiritualità paolino della Casa Generalizia SSP ha tra le sue priorità lo studio e la conoscenza della vita e delle opere del fondatore e la promozione e animazione del carisma paolino, offrendo schede e sussidi utilizzati poi in tutto il mondo. Abbiamo in occasione del Centenario di nascita dell’opera paolina inizialmente studiato questa proposta con il regista e cooperatore paolino Massimo My. Prima personalmente, vedendo su quale direttiva muoversi se più agiografica o più storica, e poi ne abbiamo trattato come direttivo del Centro Internazionale di Spiritualità Paolino, parlandone ad una nostra riunione insieme al Postulatore Don Antonio Perez, al Consigliere generale Don Carlo Cibien – consulente di produzione con me per i contenuti paolini – ed al regista paolino Don Attilio Monge esperto in questo settore che fin dal primo momento abbiamo desiderato coinvolgere nel progetto, ma che gradualmente ha declinato l’invito, probabilmente pensando di far largo ai giovani e non volendo contrastare il lavoro di un altro. Siamo comunque a lui grati, perché sono sue alcune interessanti riprese messe a disposizione dall’Archivio Storico Paolino e ben contrassegnate dal marchio San Paolo e da sottotitolature che indicano da quale filmato paolino sono state tratte. Certamente la scelta storica è stata poi decisionale, avendo avuto la possibilità di ricevere maggiori riscontri da parte di emittenti televisive come le francesi QTO e MDAM e la stessa RAI 3 storia. Per il resto abbiamo seguito passo dopo passo tutto il lavoro di contatto con gli intervistati paolini, di redazione affiancando il regista, di ripresa accompagnando gli operatori sui luoghi, e di visione del montaggio e, tuttora, di traduzione e diffusione del video in tutti i Paesi. Lo facciamo per ossequio al nostro fondatore, perché sia lui quale “beato” patrono della nuova evangelizzazione a sostenere tutti coloro che si impegnano nella nuova evangelizzazione e li illumini nell’apprezzare, collaborare e diffondere il nostro carisma. Siano essi laici o consacrati, uomini o donne, giovani o maturi. C’è una profezia con lui nata che deve rimanere viva oggi nei cuori apostolici che si sentono veramente paolini, pronti a conoscere e ad essere animati da una spiritualità che il nostro fondatore ci ha trasmesso e ad essere sollecitati nella missione di cui sentano l’urgenza e che va continuamente verificata ed aggiornata. Siamo coloro che continuano a “combattere la buona battaglia” che ieri avveniva con la carta stampata oggi giunge nel web»!
Che stile avrà questa presenza? «Una presenza che non può essere incolore né uniformarsi ad una omologazione di prodotti e tanto meno di contenuti che si perdono come una goccia d’acqua nel mare fluido del web. Ma che incidano negli utenti e nei fruitori, positivamente. Non dimentichiamo che Alberione ci ha mossi a portare tutte le genti a conoscenza del Maestro Via, Verità e Vita ed ha desiderato che questo avvenisse all’unisono, muovendoci non come singole persone né singole istituzioni, ma come Famiglia paolina: un “corpo sociale” che si muove ed evangelizza nel sociale, mirando però in Alto. Diceva negli anni Sessanta alle sue fondazioni: “Dev’essere uno lo spirito, quello contenuto nel cuore di S. Paolo, “cor Pauli, cor Christi”; sono uguali le devozioni (presenti negli Istituti paolini), e i vari fini (conseguiti in distinti apostolati) convergono in un fine comune e generale: dare Gesù Cristo al mondo, in modo completo, come Egli si è definito: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” ». Portare tutto Cristo a tutto l’uomo»!
Come avverrà la distribuzione e cosa ne pensa che verrà distribuito anche in tv?
«La distribuzione home video avverrà in tutto il mondo attraverso le nostre società editoriali San Paolo. Qui in Italia la Multimedia San Paolo la sta già diffondendo sui propri canali di distribuzione quali ad esempio le nostre Librerie. La distribuzione televisiva è invece stata curata dalla MyMax che ha trasmesso in Francia con QTO una versione ridotta del video e sta preparando una versione simile per la Rai 3 Storia. A noi comunque interessa che, in una modalità o nell’altra, si apprezzi l’originalità del nostro carisma e tanto più la sua urgente attualità. Ne siamo grati a quanti hanno dato il loro apporto al video e a quanti vorranno diffonderlo»!
Di Francesca Baldini